Incastonata nell’oro luminoso delle parole di una delle più sensibili poetesse contemporanee, Chandra Livia Candiani, fluisce una sinfonia d’immagini femminili, inabissate nelle profondità di un gesto semplice ma imprescindibile per molte donne, la lettura, in un periodo storico che lega l’Ottocento con il Novecento. C’è poesia e seduzione, sguardi rapiti e corpi sottratti alla realtà: nel silenzio delle parole donne che abitano il mondo col desiderio di “traslocare” in un altro universo dove “essere”diventa amabile e necessario.
Il mio tributo alla lettura, alle donne, alla poesia, a Chandra!
Una poetessa la cui scrittura è guidata dalla luna; un antropologa che, tra sacro e profano, fa del folklore locale appassionata letteratura; una musicista che canta e suona solo ciò che lei desidera; una scultrice atipica che fa esplodere le sue opere in un turbinio di colori e sapori; un'attrice che nasce ai piedi di un vulcano, vulcano lei stessa; una scrittrice col viso da dea, abitata dal fuoco sacro della scrittura; una fotografa poetessa che in un gioco di continui travestimenti vive nel sogno e non nella realtà; una scrittrice coraggiosa e dissoluta che diventa la stella di Broadway; una poetessa che come Frida Kahlo nella sua magica follia trasfigura il dolore inventando altri mondi; una scrittrice misteriosa nata in Cina, la sua "buona terra", che cerca una via di fuga nella scrittura; una modella, pittrice e poetessa, bellissima, il cui nome evoca una data del calendario azteco; un'autrice che sin da bambina scriveva nella vasca da bagno; un'artista che trasforma in oggetti tutte le sue emozioni; una scrittrice che vive in una strana fiaba e intitola il suo libro più famoso con il nome di un piccolo osso del piede; una pittrice scrittrice innamorata del mare e dei suoi Mumin; una scrittrice dal sangue creolo, con l'anima impigliata in malie e superstizioni; un'altra scrittrice dal cuore zingaro che può partire con un libro di poesie come unico bagaglio, innamorata della Vita amante a sua volte di Virginia Woolf; una baronessa, prima dadaista d'America, il cui capolavoro più grande è la sua stessa vita; una scrittrice regista che consacra la sua vita alla scrittura e all'amore; una viaggiatrice scrittrice bella come un arcangelo e fragile come una meraviglioso cristallo.
Venti donne.
Donne assolute, streghe nostalgiche, ammalianti sirene, arcangeli perduti, artiste singolari che sparano sulla propria arte per esorcizzare il proprio dolore, angeli immortali che rinascono dalla proprie ceneri ogni qual volta le ricordiamo e scaviamo nelle loro vite e nelle loro opere per comprendere qualcosa di più di noi stesse.
Cristina De Stefano ha compiuto un miracolo illuminante e luminoso, dipingendo con grazia e delicatezza la "scandalosità" di queste donne indimenticabili e meravigliose.
E se la parola "scandalo" è figlia del greco σκάνδαλον,skàndalon, e significa, "inciampo", "ostacolo", dobbiamo essere grate a lei, che per prima è "inciampata" nelle storie di queste straordinarie figure muliebri.
Abitualmente si può inciampare quando l'attenzione è svanita, quando si vive con gli occhi chiusi, quando si finisce con il sopravvivere avendo dentro l'anima il fuoco spento di desideri accantonati, ma è proprio nell'inciampo, nell'ostacolo sopravvenuto che l'anima si ridesta e rinasce.
Pensando a questi "inciampi" mi ritorna alla mente il frammento di una poesia indimenticabile dell'imperdonabile Cristina Campo, poetessa e scrittrice che abita da anni nel mio cuore, di cui Cristina De Stefano ha scritto una meravigliosa e attenta biografia, dal fiabesco titolo "Belinda e il mostro":
"Amore, oggi il tuo nome
al mio labbro è sfuggito
come al piede l’ultimo gradino..."
Mi piace pensare che a Cristina De Stefano siano sfuggiti, proprio come a Cristina Campo è sfuggito dal labbro il nome del proprio amore, i nomi di tutte queste donne scandalosamente libere di essere se stesse, così come può sfuggire al piede l'ultimo gradino per ricordarci che la cosa più preziosa e insindacabile per una donna, come per ogni persona, è la propria libertà.
P.S.
Ho voluto dedicare alla Scandalose di Cristina De Stefano un video per mostrare, attraverso foto e parole, le meravigliose donne dipinte nel libro.